TikTok, assieme a WeChat, è stata colpita da un decreto del presidente Trump che le obbliga a sospendere ogni attività in territorio statunitense.
Dopo mesi di attriti, accuse e manovre politiche ed economiche la “guerra dei social” che imperversava tra America e Cina sembra essere arrivata ad una conclusione: con un decreto che obbliga le multinazionali cinesi ByteDance e Tencent a vendere la partecipazione nelle operazioni di TikTok e WeChat in territorio statunitense. Sempre nel decreto è specificato che ogni società che continuerà a fare affari con le due compagnie in questione sarà soggetta a forti sanzioni. Il provvedimento non verrà applicato subito, ma ci sarà un periodo di 45 giorni in cui le varie compagnie potranno mettersi in regola. Prima della firma del il Senato Usa aveva approvato all’unanimità una legge che vieta l’uso delle due app sui dispositivi di tutti i dipendenti federali.
Si tratta di un’azione senza precedenti, che la stessa ByteDance ha dichiarato “non passerà sotto silenzio”. La Cina dal canto suo accusa gli Stati Uniti di “manipolazione politica”, denunciando la cosa come un ennesimo modo per costringere il governo di Pechino a negoziare con la Casa Bianca. Il governo americano giustifica le sue azioni affermando che entrambe le app costituiscono un “pericolo per la sicurezza nazionale”, in quanto le compagnie cinesi sarebbero indagate per spionaggio e furto di dati sensibili per conto del governo cinese. Nel frattempo sono ancora in corso le trattative da parte di Microsoft per l’acquisto di TikTok, anche se non è ancora chiaro se a questo punto verranno concluse.
TikTok Bandito: siamo ad una conclusione?
A mio avviso la questione è ben lontana da una conclusione: anche nel caso questo decreto riuscisse davvero a rendere TikTok bandito negli USA è solo una questione di tempo prima che una nuova app cinese invada il mercato mondiale e venga nuovamente accusata di essere una minaccia. Del resto la Cina non ha mai autorizzato l’uso totale di Google, Facebook ed altre chat americane all’interno dei confini cinesi. Di sicuro chi sta provando ad approfittare della situazione è Mark Zuckerberg, il quale ha creato una nuova funzionalità su Instagram Stories chiamata “Reels”, che ha le stesse caratteristiche del competitor Cinese. Ci troviamo insomma di fronte ad una decisione politica che sta scuotendo tutto il mercato del web, andando a colpire decine e decine di compagnie, ma che in realtà è più un’ennesima prova di forza dell’amministrazione Trump contro l’avversario cinese piuttosto che una manovra dettata da un reale problema di sicurezza. Nei prossimi giorni potremo osservare l’evolversi degli eventi, ma sono sicuro che non è finita qua.
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