I ristoratori sono tra le categorie più a rischio con questa seconda ondata di COVID, per questo è necessario prendere provvedimenti il più presto possibile per affrontare la crisi.
Ormai non ci sono più dubbi: un nuovo lockdown totale si sta avvicinando sempre di più, come quello già avuto in primavera. Con i numeri riportati dei contagi che crescono giorno non c’è da sperare che la situazione possa risolversi velocemente. Per imprenditori e lavoratori si prospetta un periodo duro, ma fra tutti loro saranno sicuramente i ristoratori quelli in maggiore difficoltà.
Il recente coprifuoco imposto per bar e ristoranti è già stato un colpo tremendo per i loro introiti e questo potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Non è improbabile infatti che vengano promulgate misure ancora più drastiche a meno di un calo considerevole dei contagi. Per questo è necessario organizzarsi ora, prima che le normative diventino troppo stringenti per tentare qualunque cosa.
Di seguiti eccovi alcuni accorgimenti che ritengo necessari per tenere aperte questo tipo di attività:
1. Organizzarsi per l’asporto
Come già nella nella prima emergenza la cosa fondamentale è prevedere metodi alternativi di lavoro. Nel caso un nuovo DPCM obbligasse gli esercizi ad una chiusura totale invece che ad un orario ridotto chi non fosse preparato si troverebbe in pessime acque. Per questo la prima cosa a cui pensare è organizzare un servizio d’asporto efficiente. Infatti, anche se la situazione degenerasse al punto da impedire l’accesso ai locali, l’opzione delle consegne a domicilio rimarrebbe valida.
2. Essere ristoratori online
Poter effettuare le consegne è ovviamente il primo passo necessario, il secondo è farsi trovare dai clienti. Sebbene infatti un’attività possa avere una clientela fissa offline non è detto che rimanga invariata in condizioni diverse. Molte persone scelgono un determinato bar o ristorante più per la sua posizione che per quello che offre. In un contesto dove questo fattore è annullato è prevedibile che questi consumatori decidano di cambiare. Proprio per questo farsi trovare online dal maggior numero possibile di potenziali clienti è più che mai importante.
Per farlo la soluzione più banale è aprire un profilo aziendale sui social, nel caso non se ne possedesse già uno. Un metodo alternativo consiste nell’impiego delle app, che racchiudono al loro interno più negozi e funzionano da vetrina virtuale per l’utenza. La maggior parte sono straniere e richiedono che i venditori paghino delle percentuali per ogni ordine, ma in risposta alla situazione attuale sono nate delle alternative tutte italiane con costi molto più bassi. Fra queste Brave Shop è sicuramente una delle migliori, sia per i servizi offerti che per i costi.
3. Distinguersi dalla massa
Partendo dall’idea che non sarete certo gli unici ad adottare questi sistemi, è necessario anche riuscire a spiccare sulla concorrenza. Di fronte all’enorme massa di utenti in rete tutti questi profili ci sembrano uguali. C’è bisogno allora di catturare l’attenzione di chi si trova dall’altro lato dello schermo. Per fare questo si possono adottare più metodi, ma quello che ritengo più efficace è differenziarsi rispetto agli altri. Se siete una pizzeria per esempio non limitatevi a proporre lo stesso identico menù di prima: offrite qualcosa di nuovo. Magari potreste ingegnarvi e studiare un “menù apericena completo” da asporto che comprenda cibi e bevande particolari. Il solo limite è la vostra inventiva.
Queste sono solo alcune mosse per limitare l’impatto negativo delle nuove normative, si possono trovare alcune soluzione alternative a quelle che vi ho proposto. Il punto è che adesso è necessario prepararsi a quelli che saranno molto probabilmente mesi decisivi. Non attendere il corso degli eventi: anticipalo e agisci nella maniera migliore per la tua attività.
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