Jeff Mr. Amazon Bezos aumenta il prezzo dell’abbonamento a Prime anche in Europa (e ci guadagna di brutto)
Amazon ha comunicato ai suoi iscritti che a partire dal 15 settembre il prezzo per il servizio “Prime” salirà da 3,99 euro a 4,99 al mese, mentre il costo annuale passerà da 36 euro a 49,90. Cosa significa? Che il signor Bezos aumenterà in un colpo il fatturato guadagnando 2 miliardi in più all’anno… facile fare i soldi così, non vi pare?Inoltre, si tratta di aumenti più elevati rispetto al +17% del prezzo dell’abbonamento Prime entrato in vigore per i nuovi abbonati negli Stati Uniti a febbraio. Per i clienti in Germania, il secondo mercato più grande di Amazon dopo gli Stati Uniti, l’aumento sarà del 30% per l’abbonamento annuale (89,90 euro). Nel terzo mercato, il Regno Unito, l’incremento sarà del 20% (95 sterline all’anno), mentre in Italia, Spagna e Francia avremo un aumento compreso tra il 39% e il 43% in più all’anno.
Perché questo rincaro?
Principalmente a causa dell’«aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime [costi che] si basano su circostanze esterne fuori dal nostro controllo», spiega Amazon. Questo rincaro riflette le crescenti pressioni di Wall Street sul nuovo CEO Andy Jassy per agevolare gli utili a fronte, appunto, dell’aumento dell’inflazione e di un incombente rallentamento economico.
Chiaramente, i membri Prime sono fondamentali per aumentare i margini di profitto di Amazon, poiché in genere spendono più soldi sul sito e fanno acquisti più spesso rispetto ai clienti normali. Ma la principale attrattiva del colosso di Bezos è da sempre la consegna gratuita entro uno o due giorni, consegna che, a quanto pare, è diventata sempre più costosa per l’azienda, fra prezzi crescenti del carburante e aumento dei costi.
Primo aumento dal 2018
«È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018. Nel frattempo – scrive Amazon in una mail ai clienti, cercando di addolcire la pillola – abbiamo ampliato la selezione di prodotti disponibili con consegna Prime veloce illimitata, senza costi aggiuntivi; abbiamo attivato e migliorato la consegna di generi alimentari con Amazon Fresh; e abbiamo aggiunto sempre più intrattenimento digitale di qualità, come serie TV, film, musica, giochi e libri. In particolare, Prime Video ha ampliato la raccolta di serie e film Amazon Originals e ha attivato l’accesso allo sport dal vivo, come la UEFA Champions League».
L’impresa di Mr. Amazon
Attualmente, il servizio offerto da Amazon, lo ammetto, propone un pacchetto di servizi decisamente allettante. Le consegne veloci (anche nei weekend) di moltissimi prodotti, gli ebook di Prime Reading, lo spazio illimitato per le foto con Amazon Photos, Prime Gaming, Prime video e quant’altro. Niente da dire, quindi, sul “contenuto della proposta commerciale”, né sull’idea e l’operato di Bezos, ci mancherebbe: un progetto lungimirante fin dall’inizio e a tratti visionario che, negli anni, è stato sviluppato nei più particolari dettagli, il suo, offrendo contenuti di valore, prodotti validi e servizi (quasi) impeccabili.
Tuttavia, diciamolo, fare i soldi e sviluppare un’azienda da zero, con una tassazione bassissima, quella americana, e con un sistema, sempre quello americano, molto liberale, che ti aiuta a crescere come azienda, è relativamente facile. Altra storia è cercare di fare la stessa cosa, ma senza alcun aiuto da parte del governo, in Italia, dove sempre le aziende in chiusura e in fallimento aumentano sempre di più. Mi chiedo: sarà mai possibile, nel nostro paese, riuscire in un’impresa simile? Non credo, perché non abbiamo nessuno “dai piani alti” che ci aiuti e che ci lasci liberi di agire a livello imprenditoriale e di rischiare “con criterio” (che sembra un ossimoro ma non lo è). Della costruzione di un’azienda e soprattutto del marketing e della comunicazione necessaria per sviluppare bene un’impresa, se volete saperne di più, ne parlo anche nel mio libro Internet e l’anello della fuffa.
Fermi tutti: il Codacons non ci sta
Amazon ha annunciato un aumento, ma il Codacons si è rivolto direttamente all’azienda chiedendo un incontro urgente. «A fronte di una inflazione all’8% Amazon ha deciso unilateralmente di aumentare i costi dell’abbonamento annuale addirittura del +38,6%, oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio, mentre il costo della tariffa mensile sale del 25% – spiega il Codacons – Rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront». Secondo voi, Bezos, farà dietrofront? Staremo a vedere.