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GIC • Le super-tempeste solari che minacciano il mondo iperconnesso

I brillamenti solari influenzano il campo magnetico del nostro pianeta, che a sua volta può interrompere le reti elettriche e quelle di comunicazione: sistemi satellitari, collegamenti Internet e banche dati elettroniche potrebbero collassare a causa delle tempeste geomagnetiche.

 

Immaginate dei brillamenti solari di proporzioni enormi che, bombardando il nostro pianeta, sovraccaricano le reti elettriche causando lunghi periodi di buio completo in tutto il mondo. Uno scenario da film apocalittico? Non proprio, perché il rischio di vasti black-out indotti dalle tempeste geomagnetiche generate dal Sole è decisamente reale. Le correnti elettriche geomagneticamente indotte (GIC), in determinate condizioni di attività solare, possono interessare il nostro pianeta, in particolar modo i paesi situati alle latitudini più alte. Sebbene non possano penetrare l’atmosfera terrestre e colpire fisicamente gli esseri umani sulla Terra, le tempeste geomagnetiche sono comunque in grado di danneggiare i sistemi satellitari, i collegamenti Internet e le banche dati elettroniche.

 

GIC • Cosa sono e come si originano

Sono correnti elettriche che, in condizioni molto particolari, scorrono nel sottosuolo del nostro pianeta. Le correnti elettriche vengono generate ogni qualvolta ci sia una variazione di campo magnetico, e la Terra è dotata di un suo campo magnetico che risente di ciò che avviene sul Sole. Quest’ultimo produce costantemente un flusso di particelle cariche, il cosiddetto vento solare, che, in condizioni normali, scorre lontano dal nostro pianeta poiché “schermato” dalla magnetosfera. Talvolta, però, sul Sole si verificano delle vere e proprie esplosioni, delle eruzioni solari: enormi quantità di particelle vengono espulse nello spazio circostante ad altissima velocità e, in determinate condizioni, possono investire la Terra. Questa interazione consiste sia in una sorta di compressione della magnetosfera, sia nell’ingresso di una porzione delle particelle cariche emesse dal Sole all’interno della magnetosfera stessa, dove rimangono intrappolate. Tali particelle, muovendosi, danno luogo a correnti elettriche che generano intense e rapide variazioni del campo magnetico terrestre (note come tempeste e sottotempeste geomagnetiche). A loro volta, le variazioni di campo magnetico inducono nella crosta terrestre, che è conduttiva, delle correnti elettriche: le GIC, appunto.

 

GIC • In che modo possono causare dei blackout

I trasformatori del sistema di distribuzione dell’energia elettrica sono collegati a terra; ciò che accade è che le GIC, fluendo dentro i trasformatori, possono determinarne il surriscaldamento fino alla rottura e dunque alla interruzione della distribuzione della corrente elettrica. Una volta che le GIC sono generate, si propagano nel terreno convogliandosi laddove hanno più facilità a fluire, vale a dire dove la conducibilità elettrica è maggiore. I loro canali preferenziali sono, quindi, le strutture metalliche lunghe come i sistemi di distribuzione dell’energia, gli oleodotti, i gasdotti e le reti ferroviarie.

 

Grandi rischi per un mondo iperconnesso

L’intensità delle GIC è legata all’intensità della tempesta geomagnetica che le ha prodotte: tempeste geomagnetiche estreme possono addirittura provocare dei blackout su aree estese. Il caso più eclatante è stato sicuramente il blackout avvenuto nella regione canadese del Quebec nel marzo 1989, quando milioni di persone rimasero al buio per molti giorni in seguito a una forte tempesta geomagnetica che causò la rottura di alcuni trasformatori nevralgici per il funzionamento dell’intera rete. In quel caso le GIC, non riuscendo a scorrere bene nel terreno, si concentrarono massivamente sulle linee di trasmissione della corrente elettrica, producendo quell’ingente danno. La preoccupazione maggiore è che se un tale evento accadesse oggi, potrebbe causare una vera apocalisse internet, ed essere devastante per i satelliti in orbita e le infrastrutture a terra.  Le particelle energetiche di una tempesta solare molto violenta, infatti, potrebbero mettere fuori uso i cavi sottomarini tra i paesi, interrompendo il traffico Internet mondiale per settimane o addirittura mesi. Con un evento di grandi dimensioni, si rischierebbe addirittura la cancellazione di gran parte dei dati: potremmo perdere tutti i nostri registri, informazioni bancarie e informazioni sanitarie. Per il momento la possibilità che la nostra civiltà globale subisca una nuova era oscura sembra quasi remota, ma alcune stime suggeriscono che le probabilità di un evento di livello massimo possano arrivare fino al 12 per cento nel prossimo decennio.

 

Come possiamo proteggerci?

La prospettiva che si verifichi un tale evento nel prossimo futuro non dovrebbe essere ignorata. Siamo sempre più dipendenti dalla tecnologia, e quindi un black-out di medio-grandi dimensioni comporterebbe danni molto ingenti da un punto di vista economico. Il primo passo è acquisire consapevolezza del rischio. Per proteggerci dagli effetti delle GIC sulle reti elettriche si dovrebbe procedere su due strade parallele: la ricerca scientifica per lo sviluppo di metodi per la previsione dell’instaurarsi di GIC potenzialmente dannose, e una buona manutenzione degli apparati della rete di distribuzione elettrica (insieme all’utilizzo di dispositivi in grado di limitare il flusso di correnti “parassite” in ingresso ai trasformatori).

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