Gli effetti del Coronavirus su Google e sulla SEO sono stati a dir poco enormi, con un impatto paragonabile a quello di un terremoto digitale. Il Covid-19 ha ormai superato ogni confine e si è diffuso in ogni parte del globo: Cina, Italia, Stati Uniti, Spagna, Iran, Corea del Sud e moltissimi altri paesi stanno affrontando questa emergenza sanitaria su scala globale. C’è però un posto di cui nessuno parla in cui il virus si è diffuso più che in ogni altro paese: il mondo digitale.
Le persone, nel tentativo di tenersi il più aggiornate possibile sulla situazione, stanno cercando sempre più informazioni sul virus, sia attraverso i media tradizionali che soprattutto attraverso la rete. Le ricerche riguardo al numero dei contagi, alle zone di diffusione e alle nuove direttive per il contenimento si sprecano e per venire in contro a questa richiesta l’algoritmo di ricerca di Google si è adattato nel giro di pochissimo tempo. Tanto per fare un esempio: digitando la parola “corona” e avviando una ricerca di Google vediamo come vengano proposti decine e decine di risultati a tema Coronavirus, mentre se avessimo effettuato la stessa ricerca poco più di un mese fa ci saremmo trovati di fronte ad una lunga serie di notizie mondane sul noto fotografo Fabrizio Corona. Questo è uno degli effetti del Coronavirus su Google.
Gli effetti del Coronavirus su Google
Di fronte ad un cambiamento così radicale nella richiesta di informazioni e nella vita quotidiana, i media sono costretti a rivedere tutto quanto il loro lavoro per venire in contro alle nuove esigenze del pubblico. In quella che possiamo definire come una vera e propria “corsa alla notizia” i vari siti di informazione non si limitano più semplicemente a riportare i fatti, ma analizzano e approfondisco ogni minimo dettaglio legato al Coronavirus per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza, generando così un flusso enorme di dati sull’argomento. In un mio articolo precedente ho analizzato la questione del pubblicare per primi una notizia, esponendo una propria realtà oggettiva, piuttosto che attendere prima di avere in mano un’improbabile “verità assoluta”.
È però anche vero che è in questo tipo di clima che prosperano le fake news, ora più che mai potenzialmente molto pericolose. Considerando che la maggior parte delle informazioni ricercate riguardano temi come la salute o le nuove norme di legge è facile capire come informazione false diffuse ad hoc con il solo scopo di generare traffico possano portare l’ignaro lettore a comportamenti e considerazioni sbagliate se non riconosciute in tempo. Il mio consiglio è quindi quello di tenersi sì informati, ma di filtrare tutto quello che leggiamo o sentiamo con ancor più attenzione in modo da poter isolare la verità dei fatti rispetto alle innumerevoli “realtà oggettive” che ci vengono raccontate.
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