L’altro giorno ho tenuto un corso per degli imprenditori in cui ho ripercorso il significato e l’utilizzo di termini di lingua italiana spesso usati in modo improprio.
Credo che, soprattutto per chi si occupa di business, l’utilizzo delle giuste parole possa essere fondamentale per la conversione.
Ho avuto modo di fare un’analisi del lessico che spesso e volentieri usiamo, sia sul luogo di lavoro, sui nostri social network, nella nostra comunicazione web ma anche con i nostri contatti privati. Ed ho pensato ad un controsenso di cui spesso non ci accorgiamo neanche. Cioè, spesso e volentieri, utilizziamo termini, sia nella comunicazione di tutti i giorni, sia su quella su Facebook e negli altri social o nella redazione dei nostri copy e dei nostri articoli nella convinzione che abbiano un significato ma che, in realtà, significano davvero tutt’altro, o parte di altro che non prevediamo neanche possa esservi collegato. Tutto è iniziato da un termine che mi è venuto in mente, dal significato comunissimo: Ottimismo, stra gettonato sul web così come nella comunicazione quotidiana. Che è percezione e consapevolezza della propria idea, secondo la nostra definizione standard. Ma in realtà ottimismo è legato a colui che ha una percezione dell’ottimo e cerca l’ottimo in tutto quello che fa e ha intorno. Quindi da una analisi delle parole si capisce quello che deve fare, cioè cercare l’ottimo, il massimo. Utilizzare le parole casualmente, come la parola compromissione, che sembrerebbe negativa ma che è positivissima perché il Compromesso è una promessa condivisa, il significato più bello del mondo, transita un messaggio alterato sui nostri mezzi di comunicazione e ci fa capire davvero il modo involontario di storpiare significato e significante che spesso facciamo nell’utilizzo della lingua italiana, riportandolo in modo inopportuno nella nostra comunicazione “social”. Altro esempio che mi viene in mente è il termine Convincere, che non è l’attività di persuasione ma che significa vincere insieme, e viene, però, purtroppo, percepito come fregatura. Una delle parole che mi piace di più è Entusiamo, da “enthos”, che vuol dire Dio dentro, un entusiasta non è un pazzo o un soggetto che adora l’ilarità ma è una persona che ha la percezione di Dio dentro, quindi una visione, una illuminazione chiara. Ha costruito tutto perché ha una visione, “avere Dio dentro” vuol dire avere una visione chiara.
Come ultimo termine ho pensato infine al Sacrificio, non come violenza o privazione, ma che in realtà significa ufficio sacro. E’ legato alla persona che sta facendo una cosa sacra, con entusiasmo, non un sacrificio o un gesto negativo. Possiamo ragionare meglio ed utilizzare con criterio, nella nostra comunicazione, soprattutto su quella che va in rete, sul web, i termini più indicati. Credo sia fondamentale riappropriarsi dei termini e del loro giusto significato, rimanendo attenti agli stravolgimenti e ai doppi sensi.
Te quali parole conosci che abitualmente vengono storpiate?
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