Con il recente successo dei negozi online il colosso dell’abbigliamento decide di chiudere 1200 punti vendita.
Che la pandemia abbia costretto molti a chiudere a questo punto non è più una novità, ma la decisione di Zara di staccare la spina a 1200 punti vendita distribuiti tra Asia e Europa è un grosso segno di cambiamento. A causa dell’emergenza sanitaria nel primo trimestre di quest’anno il colosso dell’abbigliamento spagnolo ha registrato un calo delle vendite nei suoi centri pari al 44%, con una perdita di circa 409 milioni di euro. Mentre però sul retail fisico le cose precipitavano, al contrario le vendite nei negozi online e sugli store digitali hanno visto un’impennata del 50% nei primi tre mesi e di un’incredibile 95% lo scorso aprile, compensando abbondantemente quanto perso sull’altro versante.
A fronte di questi dati il gruppo Inditex, proprietario del marchio, ha deciso di modificare radicalmente il suo piano di investimenti, annunciando la chiusura di 1200 negozi e dichiarando che sbloccherà a breve 2,7 miliardi di euro di investimenti per potenziare le proprie piattaforme online, di cui 1 interamente dedicato all’e-commerce. A questo investimento vanno sommati i 2,5 miliardi spesi tra il 2019 e l’inizio dell’anno per lo stesso scopo, per un totale di ben 6,2 miliardi di euro impiegati per lo sviluppo del reparto digital. Stando alle previsioni della stessa holding entro il 2022 l’online rappresenterà il 25% del suo fatturato totale e i punti vendita diverranno principalmente centri di distribuzione con la possibilità di ritiro degli acquisti online.
Se mai ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma di quanto dico da sempre questa notizia lo è sicuramente. Pensare che un marchio così grande e così famoso possa cambiare completamente rotta rispetto al passato e dedicarsi con così tanti mezzi ai negozi online da una chiara visione di dove andrà il futuro. I numeri parlano da soli, un aumento del 95% è sicuramente qualcosa che spinge a riflettere. Nonostante la quarantena abbia avuto un ruolo centrale in quest’aumento è chiaro come, anche adesso che è possibile uscire e recarsi nei negozi, molti acquirenti che hanno sperimentato i vantaggi degli shop digitali continueranno ad usarli anche in futuro.
Per questo adesso è il momento di scegliere: restare ancorati al passato o cercare di costruirsi un futuro. La spesa per mettere su un e-commerce è irrisoria rispetto ai potenziali ricavi e perfino le piccole e medie imprese hanno tutti i capitali necessari per avviarne uno. Con le abitudini dei consumatori profondamente modificate e una necessità di vendere velocemente molte altre grandi compagnie decideranno sicuramente di seguire l’esempio tracciato da Zara. Il solo modo per rimanere sul mercato è adattarsi subito a questa nuova tendenza prima che il mercato si stabilizzi del tutto e chiuda fuori chi non ha compiuto il passaggio al digital.
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