reputation manager umberto macchi

Professioni digitali: Reputation Manager

La figura del Reputation Manager è basilare per il successo di un brand, dallo stabilire gli obiettivi di immagine al porsi attivamente a realizzarli.

Continua la mia serie sulle nuove professioni digitali. Oggi è arrivato il momento di occuparci del Reputation Manager. Ci sono due elementi che qualsiasi brand o azienda che punti al successo online deve tenere sempre in considerazione: visibilità e reputazione. Quando si parla di reputazione online ci sono molti canali che possono influire su di essa: recensioni, commenti e video solo per citarne alcuni. Si tratta di una quantità di informazioni enorme, che rischia di sfuggire di mano se non attentamente gestita. Per questo ad oggi il ruolo del Reputation Manager è fondamentale in ogni compagnia che si rispetti.

Sono ancora diversi quelli che accomunano questa figura a quella del Social Media Manager, ma si tratta di due mansioni diverse. Vediamo di analizzare meglio la questione.

Una figura fraintesa

Cercando di essere sintetici potremmo dire che il Reputation Manager è l’evoluzione digitale delle Public Relations. Nelle PR lo scopo è quello di relazionarsi con i media per fornirgli informazioni utili e in grado di mettere in buona luce l’azienda. Nel caso di Internet però il media in questione è talmente grande e trasversale da non poter essere trattato come un qualsiasi altro mezzo di comunicazione. Ogni singolo utente può infatti esprimere la propria opinione senza nessuna mediazione e ognuna di queste voci può diffondersi velocemente e in maniera virale. Ed è qui che entra in gioco il ruolo del Reputation Manager.

Destreggiandosi tra i vari canali il RM deve analizzare tutti i messaggi riguardanti il brand, individuare quali sono favorevoli e reagire velocemente a eventuali sviluppi negativi. Si tratta di un compito molto complesso, data l’enorme mole di dati da tenere costantemente sotto controllo. Al contrario di quanto fa il Social Media Manager, specializzato su un aspetto limitato della rete, il RM lavora sul web a trecentosessanta gradi intervenendo ovunque sia necessario.

Cosa serve per diventare Reputation Manager

Data la natura eclettica di questo lavoro è naturale che anche le competenze richieste debbano essere variegate. Oltre alla conoscenza profonda dei social, alle competenze relazionali e alla capacità di analisi dei dati è necessario avere la totale padronanza delle piattaforme di digital reputation. Siti come TripAdvisor, Yelp e simili sono uno alcuni dei mezzi migliori per gestire e migliorare la reputazione online di un’attività. Tramite un lavoro accurato di gestione dei commenti e pubbliche relazioni è possibile fare in modo che la percezione del brand si orienti verso un’immagine positiva in breve tempo.

Un altro requisito fondamentale per un buon RM è l’avere una formazione giuridica di base, con particolare attenzione al settore della privacy. Gli attacchi diretti ad una compagnia spesso passano attraverso azioni illecite, che richiedono quindi risposte legali. Per fare ciò è necessario che chi fa le veci dell’azienda sia in grado di agire rapidamente per arginare il problema, evitando di conseguenza danni più gravi. C’è ancora molto altro di cui parlare riguardo questa professione e nel mio corso vi spiegherò tutti i segreti per diventare ottimi Reputation Manager.

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